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Visita didattica per gli studenti dell’Istituto Tecnico “Scaruffi – Levi – Tricolore”

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Nell’ambito della programmazione didattica del 5° anno, quale complemento delle attività di studio di Storia del periodo 1898-2016, gli studenti della 5^ classe hanno effettuato una visita presso le Sale Storiche della Cavalleria.

L’Istituto Tecnico “Scarufi – Levi – Tricolore” è nato nell'anno 1862, quando venne inaugurato il primo Regio Istituto Tecnico a Reggio Emilia. Nell'anno scolastico 2000/2001 avvenne l'accorpamento di tre Istituti, che hanno sempre operato nel settore della formazione TECNICO - ECONOMICA e SOCIALE in collegamento con lo sviluppo produttivo della provincia di Reggio Emilia e aree limitrofe, per rafforzare i legami con il territorio ed offrire una formazione articolata e al passo con le trasformazioni della società. L’Istituto si qualifica, dunque, come una scuola aperta all'innovazione e al cambiamento, senza per questo rinnegare la sua tradizione e i modi di operare che l'hanno caratterizzata. Esso forma le figure professionali indicate nel seguente schema:

MAGGIORI INFORMAZIONI SULL’ISTITUTO: Home (scaruffilevitricolore.edu.it)


Plastico della battaglia di Alesia

La visita didattica è stata programmata e articolata di concerto con i Docenti ed ha avuto lo scopo di far “vedere” e “toccare” uniformi, oggetti, attrezzature presenti presso il Museo.

Per l’occasione, il percorso di visita è stato adattato alle esigenze formative ed è iniziato dalla Sala dei Plastici in cui è possibile vedere come le tecniche di lavori sul campo di battaglia mantengono elementi di continuità degli scopi. In particolare, gli studenti hanno potuto apprezzare praticamente come l’organizzazione della Battaglia di Alesia (52 A.C.) condotta da Giulio Cesare durante la Guerra in Gallia sia nella sostanza identica a quella delle fronti trincerate della 1^ Guerra Mondiale.

Allestimento "al di quà del parapetto" di una trincea

La riproduzione di una Trincea ha consentito di familiarizzare gli studenti con la realtà della vita in trincea, dagli oggetti di uso personale e comune, alla dotazione di vestiario ed equipaggiamento dei soldati, alle armi utilizzate. L’illustrazione ha anche consentito di “aprire delle finestre” sugli elementi di Diritto Internazionale Umanitario dei Conflitti Armati (DIUCA) che hanno caratterizzato quel conflitto e la peculiare cruenta forma di lotta della guerra di trincea che condusse a fenomeni particolarmente impattanti sui combattenti e su tutte le Nazioni coinvolte nel conflitto.

La dotazione di modellini di mezzi corazzati ha consentito agli studenti di apprezzare lo sforzo fatto da tutte le nazioni per superare l’impasse della guerra di trincea. La 1^ Guerra Mondiale fa diventare il fenomeno bellico “guerra totale”, in cui tutte le risorse materiali e spirituali di una collettività sono impegnate nello sforzo bellico.

Lo sviluppo dei primi carri armati, versione moderna dei carri da combattimento egizi ed ittiti, implicò l’impegno del sistema industriale dei paesi coinvolti. Nel corso della illustrazione, il raffronto delle quantità di carri armati prodotti ed impiegati dalle nazioni belligeranti rappresenta un dato pratico delle potenzialità espresse.

La meccanizzazione degli eserciti, effettuata tra le due guerre mondiali, è espressa dalla collezione di modellini e ha fornito agli studenti l’opportunità di valutare visivamente le differenti linee di produzione che hanno caratterizzato la 2^ Guerra Mondiale, in cui il fenomeno bellico diventa “guerra assoluta”.


Analoga sintesi concreta e visiva è rappresentata dalla collezione di armi individuali delle varie nazioni coinvolte nel secondo conflitto mondiale, in cui gli studenti hanno potuto raffrontare e “vedere” come si passò dalle armi a ripetizione manuale e quelle automatiche e come parecchi esercito fecero la scelta di non distribuire le armi automatiche in quanto il sistema industriale non consentiva di produrre le quantità di munizioni necessarie.

Uniformi dell'800

Un altro percorso evolutivo è rappresentato dalla collezione di uniformi , da quelle “belle” della seconda metà dell’800, appunto la “Belle Époque”, che diventano mimetiche, quando si passa al grigio-verde, per ridurre la visibilità dei combattenti per contrastare l’avvento delle armi da fuoco a retrocarica e ripetizione e, su tutte, della combinazione reticolato-mitragliatrice. Gli studenti hanno potuto apprezzare tale evoluzione che porta alle moderne tenute in cui l’uniforme diventa un indumento di lavoro dotato di materiali di protezione individuale (elmetto, guanti, ginocchiere, gomitiere, occhiali protettivi, ecc.) specifici.

Uniformi della 2^ Guerra Mondiale e contemporanea

Il percorso formativo si è concluso con l’illustrazione delle figure del Gen. Dardano Fenulli e del Gen. Raffaele Cadorna, entrambi Ufficiali di Cavalleria che, incaricati di ricostituire la Divisione Corazzata “Ariete”, distrutta nella battaglia di El-Alamein, la impiegano nelle giornate dell’8-10 settembre nella difesa di Roma e che, ricevuto l’ordine di cessare i combattimenti e sciogliere la divisione, si impegnano nella Liberazione dell’Italia.

Testamento spirituale del Gen. Dardano FENULLI

L’uniforme ed alcuni oggetti personali del Gen. Fenulli hanno consentito di tracciare il profilo di questo cittadino reggiano, Martire delle Fosse Ardeatine, e di proporre agli studenti il suo testamento spirituale: “Le nuove generazioni dovranno provare per l’Italia il sentimento che i nostri grandi del risorgimento avrebbero voluto rimanesse a noi ignoto nell’avvenire: «il sentimento dell’amore doloroso, appassionato e geloso con cui si ama una patria caduta e schiava, che oramai più non esiste fuorché nel culto segreto del cuore e in un’invincibile speranza». A questo ci ha portato la situazione presente della guerra disastrosa.

Si ridesta così il sogno avveratosi ed ora svanito: ci auguriamo di veder l’Italia potente senza minaccia, ricca senza corruttela, primeggiante, come già prima, nelle scienze e nelle arti, in ogni operosità civile, sicura e feconda di ogni bene nella sua vita nazionale rinnovellata. Iddio voglia che questo sogno si avveri”.


Uniforme del Gen. dardano FENULLI

Le sale Storiche della Cavalleria, ubicate nell’ambito dei locali che erano il Distretto Militare della Provincia, rappresentano una risorsa di conservazione della memoria da sempre a disposizione della collettività locale che, anche in questa occasione, hanno confermato la capacità di fornire elementi di studio ed approfondimento utilissimi per la comprensione dei fenomeni sociali e politici nonché degli aspetti pratici e teorici tipici del tema della raccolta.

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